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Fenagi: prematuro annunciare la protesta in assenza di provvedimenti del Governo

sciopero_giornalaiLa Fenagi Confesercenti, rispetto la decisione di una Associazione di rivenditori di giornali di proclamare uno stato di agitazione della Categoria, minacciando otto giornate di sciopero, intende precisare che quanto apparso nel Comunicato della stessa Associazione, al riguardo della Legge 170/01, è frutto di indiscrezioni diffuse da un quotidiano.
Secondo quanto riportato dal giornalista, l’intenzione del legislatore in merito al settore della rivendita di quotidiani e periodici consisterebbe non tanto nell’abrogare tout court il vigente D.Lgs n. 170/2001 e successive modificazioni, quanto piuttosto nell’abolire le sole disposizioni del Decreto stesso che subordinino l’apertura di nuove edicole al rilascio di autorizzazioni comunali.
Sempre alla luce di quanto riferito in via “ufficiosa” dal quotidiano, la ratio di tale orientamento risiederebbe, presumibilmente, nell’esigenza di incrementare la concorrenza del comparto abrogando l’Art. 2 commi 5 e 6 del sopra citato D.Lgs 170/01.
In alternativa a tale soluzione, anziché sopprimere la disciplina in tema di nuove aperture (abolizione della licenza ndr), si prevede, altresì, di “modificare le norme di programmazione delle aperture nella distribuzione intermedia” delle edicole prevedendo, per le edicole stesse, la facoltà di cedere quotidiani e periodici ad altri esercizi commerciali legittimati alla vendita di tali prodotti (v. bar, supermercati, benzinai e librerie e tabaccai).
La Fenagi Confesercenti, pur non sottovalutando le indiscrezioni apparse sull’organo di stampa, ha ritenuto prematuro assumere posizioni di protesta radicale in assenza, ad oggi, di alcun riscontro oggettivo sia negli atti del Governo sia in quelli Parlamentari rispetto quanto riportato dal quotidiano nel mese di Settembre.
Se Governo o Parlamento licenzieranno un provvedimento legislativo con un impatto negativo sulla Categoria dei rivenditori di giornali, la Fenagi Confesercenti non mancherà di mettere in campo tutte le azioni necessarie a difesa delle Aziende dei giornalai come ha sempre fatto.