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Editoria. Proposta Confesercenti Uil per salvare le edicole: rivoluzioniamo la rete, rivedere le norme sui prodotti editoriali e gli obblighi degli edicolanti

giornalioIl documento presentato al Dipartimento Editoria: rimodulare il concetto di Parità di trattamento e varare un canale di edicole ‘ad alta qualità’ da dedicare all’editoria. Con informatica rete tradizionale può erogare servizi di pubblica utilità

Rivoluzionare la rete delle edicole, rivedendo la distribuzione così come le norme sul prodotto editoriale e gli obblighi degli operatori, a partire dall’introduzione di una maggiore flessibilità di commercializzazione per i prodotti editoriali non giornalistici, per poter finalmente permettere ai giornalai di fare promozione e marketing.
Sono queste alcune delle proposte contenute nel documento costruito da Uiltucs di Uil e da Fenagi – la Federazione Nazionale Giornalai di Confesercenti – per la riforma del sistema di distribuzione dei quotidiani e periodici, consegnato al Dipartimento Editoria su richiesta del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Onorevole Luca Lotti, come contributo di idee per la riforma di settore.
“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”, commenta il Presidente Fenagi Giovanni Lorenzetti, citando Sir Winston Churchill. Il Documento – spiega – propone un’idea di fondo che cambia radicalmente il concetto di rete di vendita unica, prospettando una suddivisione per canali della stessa rete in base alla caratteristiche delle attività commerciali. Da qui l’idea di creare un canale ‘scelto’, fatto di edicole che rispettano criteri di alta qualità e professionalità prestabiliti, per assicurare un trattamento di riguardo al prodotto editoriale. Allo stesso tempo, però, bisogna allentare gli obblighi degli edicolanti sui prodotti non giornalistici.
“Per questo – spiega Lorenzetti – occorre procedere alla rimodulazione del concetto di ‘Parità di trattamento’, nato per garantire il pluralismo delle testate in edicola. Un concetto sempre più obsoleto a causa dell’accessibilità dei nuovi media, e che in futuro dovrebbe essere applicato solo a giornali e riviste, prevedendo invece una commercializzazione più flessibile dei prodotti editoriali che non hanno le caratteristiche della testata giornalistica”.
“Rimodulare il concetto di Parità di trattamento, dare la possibilità di gestire gli abbonamenti sia per i quotidiani che per i periodici ed offrire servizi di pubblica utilità da erogare attraverso l’informatizzazione. E’ questa”, conclude Lorenzetti, “la strada maestra da percorrere per riqualificare la rete tradizionale di vendita. Così come l’uso dell’informatizzazione per trasformare le edicole del futuro in centri servizi di pubblica utilità, dal pagamento delle multe alle informazioni turistiche”.

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