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Legge editoria: i Decreti attuativi sulla rete di vendita della stampa sono un passggio urgente e fondamentale per garantire il diritto dei cittadini all’infomazione
Senza una rete di vendita dedicata all’informazione a mezzo stampa, capillarmente diffusa su tutto il territorio nazionale, non ci può essere pluralismo informativo perché – senza edicole – per i cittadini diviene difficile, se non impossibile, a volte, accedere all’informazione a mezzo stampa.
Le edicole hanno sempre rappresentato, nell’immaginario collettivo, la porta di accesso del cittadino all’informazione a mezzo stampa. La rete delle edicole è una risorsa importante per il Paese: il diritto all’informazione dei cittadini passa anche attraverso questa rete di vendita. E’ importante creare un sistema per il quale vi sia un punto vendita dove c’è una esigenza in termini culturali ed informativi. Si dovrebbe considerare la rete di vendita, proprio in virtù dei concetti espressi, come una rete particolare e specializzata nella diffusione dell’informazione, disciplinata da una normativa di settore “speciale” (anche in relazione all’applicazione della Bolkestein) e nell’ambito di competenza del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria.
Tutte queste circostanze sono state oggetto di una approfondita analisi sia alla Camera che al Senato (prima in Commissione e poi anche in Aula). Un’ampia e condivisa riflessione sul tema da parte di tutte le parti politiche che ha portato all’approvazione della delega per la riforma della rete di vendita (contenuta nella lett. l) dell’art. 2 della Legge n. 198/2016).
La Legge sull’Editoria infatti conferisce una ampia delega al Governo in merito all’innovazione e alla modernizzazione della rete di vendita. La delega è molto precisa e dettagliata.
Come già evidenziato prima, nelle varie Commissioni e poi in Aula, è stata dedicata molta attenzione alla questione delle “edicole” e si è arrivati ad una enunciazione di principi e criteri direttivi molto specifica e volta a garantire ai cittadini il diritto di informarsi anche attraverso l’acquisto del prodotto quotidiano e periodico.
In Parlamento si è fatto un grande lavoro e le OO.SS. vogliono ringraziare tutti i Parlamentari che hanno contribuito alla definizione del testo di Legge.
La Delega però deve essere esercitata ed è urgente che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.
I Decreti attuativi sono per noi un passaggio fondamentale per le attività di rivendita dei giornali poiché la stessa rete di vendita da anni soffre una grande crisi economica che genera incertezza in merito al futuro. Per tutto ciò è assolutamente necessario dare corso agli interventi normativi previsti in materia.
Siamo fiduciosi che il Governo saprà esercitare la delega concessa attenendosi alla legge ed anche allo spirito che ha contraddistinto l’elaborazione del testo di legge e alle approfondite discussioni parlamentari che hanno caratterizzato l’iter di approvazione del testo, raggiungendo le finalità di tutela del pluralismo dell’informazione a mezzo stampa, con una progressiva apertura competitiva del sistema distributivo, liberalizzando tra l’altro gli orari di vendita e ampliando la tipologia di beni e servizi che possono essere commercializzati in edicola.
Bisogna sottolineare quelle che sono le questioni di fondo contenute nella delega al Governo.
Sarebbe semplicistico ed errato pensare che si tratta “solo” di liberalizzare il settore (e cioè far vendere i giornali a qualunque esercizio commerciale).
Nella Legge delega c’è molto di più e, a salvaguardia dei motivi imperativi di interesse generale connessi alla promozione dell’informazione e del pluralismo informativo, Governo e Regioni dovranno assicurare il rispetto dei parametri qualitativi che la Legge ha indicato.
Riteniamo assolutamente necessario:
- Coniugare una progressiva apertura del mercato con le garanzie necessarie alla tutela del pluralismo e del diritto dei cittadini di accedere all’informazione
- Intervenire nel settore della distribuzione eliminando le posizioni di monopolio e gli abusi di posizione dominante
- Assicurare agli operatori parità di condizioni (ferma restando l’applicazione della legge sugli abusi di dipendenza economica) e migliorare la reale possibilità per le rivendite di ottenere una fornitura adeguata alle esigenze dell’utenza del territorio
- Garantire in tutti i punti di vendita il pluralismo delle testate presenti anche mediante l’introduzione di parametri qualitativi per l’esercizio dell’attività
- Scrivere una disciplina della distribuzione territoriale dei prodotti editoriali volta ad assicurare ai punti di vendita l’accesso alle forniture, senza il loro condizionamento a servizi o prestazioni aggiuntive
- Promuovere un regime di piena liberalizzazione degli orari di apertura dei punti vendita e rimuovere gli ostacoli che limitano la possibilità di ampliare l’assortimento di prodotti nelle edicole
- Completare, in maniera condivisa e unitaria, l’informatizzazione delle strutture al fine di costituire una nuova rete integrata capillare nel territorio
I Decreti attuativi dovranno quindi riguardare una serie di misure coordinate sulla rete di vendita, il cui effetto sinergico sarà quello di dare agli utenti una rete migliore, professionale, tecnologicamente avanzata, con precisi requisiti qualitativi e in grado di diffondere tutte le testate che beneficiano della parità di trattamento, oltre a un sistema distributivo della stampa più equo e privo di abusi di posizione dominante.
Tuttavia il tempo passa veloce e questi interventi non possono essere ulteriormente rimandati. Ogni giorno in Italia “chiudono” delle edicole e così si chiudono delle porte di accesso all’informazione a mezzo stampa per i cittadini. Si rischia di perdere la rete di vendita prima di poter intervenire sulla stessa.